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Il danno biologico è fra i possibili danni riscontrabili da una persona a seguito di un sinistro stradale. In senso ampio, il danno biologico fa riferimento a qualunque tipologia di conseguenza, sia lesioni fisiche che problemi psicologici indotti dall’incidente.

In base all’entità del danno biologico, che viene valutato da specialisti, è possibile richiedere un risarcimento commisurato alla lesione subita. Vediamo insieme qual è il legame tra danno biologico e assicurazione auto e come funziona il risarcimento.

Che cos’è il danno biologico: una definizione

Il danno biologico è una particolare tipologia di danno che prevede la lesione dell’integrità fisica o psichica della persona che lo subisce. Per definire la presenza di danno biologico, si guardano una serie di parametri come l’impatto sull’aspetto fisico del danneggiato, la riduzione delle capacità psicofisiche e sociali e la perdita delle opportunità lavorative o della capacità di svolgere il lavoro attuale.

Quanti tipi di danno biologico esistono?

Ci sono due diverse tipologie di danno biologico:

  • Danno biologico di lieve entità
  • Danno biologico di grave entità

I parametri per valutarlo sono molteplici: un medico legale si occupa di dare un peso a ciascun parametro, considerando l’entità del danno fisico, psichico e sociale subito dal danneggiato.

Uno degli indicatori da prendere in considerazione è sicuramente quello delle lesioni micropermanenti, ossia quelle invalidità di tipo permanente che non superano i 9 punti percentuali all’interno delle apposite tabelle riguardanti l’invalidità permanente di una persona.

Danno biologico e assicurazione auto: come si calcola

Anche se il danno biologico è una fattispecie giuridica, ancora oggi ci sono delle incertezze relative alle modalità di calcolo dello stesso. Ci sono delle tabelle di calcolo del danno biologico relative a due casistiche: i sinistri stradali e gli incidenti sul lavoro. Il danno biologico è anche comune in casi di malasanità e negligenze mediche.

Tornando alle modalità di calcolo, ad incidere è sicuramente la tipologia di danno biologico procurato (se lieve o grave), oltre a fattori come:

  • L’età del danneggiato
  • Il periodo di inabilità derivato dalla lesione riscontrata

Cos’è il danno tanatologico

Una categoria a parte che rientra sempre nel danno biologico è il cosiddetto danno tanatologico.

Si tratta del danno causato a terzi dalla morte di qualcuno.  Questo danno può essere riconosciuto e risarcito alle persone legate in via ereditaria al deceduto, se la morte è stata causata da condotte illecite.