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Gestire un’associazione o un ente del Terzo Settore è una missione nobile, ma non priva di responsabilità. 

Tra attività, eventi, volontari e iniziative rivolte alla comunità, i rischi non mancano: un infortunio durante un laboratorio, un danno accidentale a terzi durante una manifestazione o persino imprevisti legati alla gestione dei locali.

Ecco perché esiste la polizza per associazioni ed enti del Terzo Settore, uno strumento di protezione che tutela sia l’organizzazione sia le persone che vi collaborano. 

In questo articolo vedremo cos’è una polizza per associazioni, come funziona, quali coperture offre e perché è così importante per ogni realtà del Terzo Settore, dalla piccola associazione culturale alla grande ONG.

Cos’è una polizza per associazioni ed enti del terzo settore

Quando parliamo di polizza per associazioni ed enti del Terzo Settore (ETS), facciamo riferimento a un’assicurazione specificamente pensata per proteggere le realtà no profit da rischi legati alle loro attività quotidiane.

Come per altre coperture assicurative, immagina questa polizza come una rete di sicurezza, che interviene in caso di danni a terzi, infortuni ai volontari o imprevisti che potrebbero compromettere la serenità dell’associazione. 

Esiste un obbligo assicurativo per gli Enti del Terzo Settore?

Secondo il Codice del Terzo Settore, ogni ente che si avvale dell’aiuto di volontari ha l’obbligo di garantirne la copertura assicurativa. La legge dice che l’associazione deve tutelare i volontari sia in caso di infortuni o malattie legate alle attività svolte, sia per la responsabilità civile verso terzi, cioè i danni che potrebbero accidentalmente causare durante un evento o un’iniziativa.

Questa norma serve a proteggere sia il volontario (che si sente più sicuro mentre offre il proprio tempo) sia l’associazione, che altrimenti potrebbe essere chiamata a rispondere in prima persona di eventuali incidenti.

Per rendere la procedura più semplice, il decreto legislativo 117/2017 ha previsto meccanismi assicurativi semplificati, poi regolati dal decreto ministeriale del 6 ottobre 2021, così da permettere anche alle piccole realtà no profit di mettersi in regola senza complicazioni eccessive.

Aggiungiamo anche che l’assicurazione non riguarda solo i volontari “fissi”, ma anche quelli occasionali, oltre a tesserati, dipendenti e membri del direttivo. Le polizze devono coprire i volontari per tutta la durata della loro attività e possono essere flessibili, cioè includere anche chi presta servizio solo per un periodo limitato. 

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Cosa copre la polizza per il Terzo Settore?

Le polizze per ETS non sono tutte uguali: alcune coprono solo i rischi obbligatori, altre includono tutele più ampie. Tra le coperture più comuni troviamo:

  • Responsabilità civile verso terzi (RCT), che protegge l’associazione da richieste di risarcimento in caso di danni a persone o cose causati dalle attività dell’ente. Ad esempio, un visitatore si fa male durante un evento o viene danneggiato un locale in affitto per una manifestazione;
  • Assicurazione infortuni per volontari e soci, che interviene in caso di incidenti o malattie riconducibili all’attività svolta, garantendo indennizzi o rimborsi spese. Volendo fare anche qui un esempio, un volontario si infortuna durante l’allestimento di uno spettacolo teatrale;
  • Polizze multirischio, che propongono una copertura più completa, includendo spesso furti, danni ai locali, copertura per eventi o responsabilità degli amministratori.

Come scegliere la polizza giusta per la tua associazione

Scegliere la polizza giusta per un’associazione o un Ente del Terzo Settore non è solo un modo per rispettare degli obblighi di legge. L’obiettivo è anche (e soprattutto) garantire una protezione reale e completa alle persone e alle attività dell’ente. Non tutte le polizze sono uguali: ecco i principali passaggi e consigli per fare la scelta migliore.

Analizza i bisogni reali dell’associazione

Prima di tutto, è importante chiedersi:

  • Che tipo di attività svolgiamo? (sportive, culturali, sociali, ambientali…)
  • Quante persone coinvolgiamo? (volontari occasionali, continuativi, dipendenti, tesserati)
  • Quali beni materiali dobbiamo proteggere? (sede, attrezzature, veicoli, strumenti)

Un’associazione sportiva, ad esempio, avrà bisogno di una copertura infortuni molto più ampia di un circolo letterario, mentre un ente che organizza eventi pubblici dovrà tutelarsi soprattutto sulla responsabilità civile verso terzi.

Confronta più offerte e leggi bene le clausole

Se vuoi scegliere la polizza giusta, non fermarti alla prima proposta:

  • Valuta più preventivi e affidati ad una società esperta che possa guidarti nella scelta della tua polizza, come SDM Broker;
  • Confronta le coperture e le esclusioni, non solo i prezzi;
  • Fai attenzione ai massimali e alle franchigie, per evitare brutte sorprese in caso di sinistro.

Una polizza leggermente più costosa, ma con massimali alti e meno limitazioni, può comunque essere molto più conveniente nel lungo periodo.

Personalizza la polizza in base alle attività

Le migliori polizze per ETS sono modulari, cioè permettono di aggiungere o togliere coperture in base alle attività reali. Questo approccio evita sprechi e garantisce protezione dove serve davvero.

Ad esempio:

  • Un’associazione culturale che apre una nuova sede può aggiungere una copertura per incendio e furto;
  • Un gruppo sportivo che partecipa a gare fuori città può includere l’estensione per infortuni in trasferta.

Affidati a consulenti esperti: scegli SDM Broker

Se la tua associazione è piccola o non ha esperienza con le assicurazioni, rivolgersi a broker o consulenti specializzati nel Terzo Settore può fare la differenza. Con SDM Broker avrai a disposizione esperti che ti aiuteranno a:

  • Analizzare i rischi dell’ente in modo accurato;
  • Valutare soluzioni su misura;
  • Seguire l’associazione anche nella gestione di eventuali sinistri.

Per saperne di più e scegliere la tua assicurazione, contattaci ora.